Sappiamo benissimo come funziona: basta usare un bicchiere infetto per trasmettere l’influenza o il raffreddore. Attenzione, però, queste due patologie sembrano essere gemelle, ma al massimo sono gemelle eterozigote.
Raffreddore e influenza presentano sintomi spesso sovrapponibili. Questo rende difficile distinguerli.
Qual è la differenza tra raffreddore e influenza?
Il raffreddore è un’infezione virale acuta che investe principalmente le vie aeree superiori manifestando tutti quei sintomi che ognuno di noi conosce molto bene. Primi fra tutti: il naso che cola, la congestione nasale, gli starnuti e la lacrimazione. All’appello non mancano, poi, la tosse e il mal di gola e una sensazione di malessere generale, quella che ci costringe sul divano al calduccio sotto una coperta (o due). È vero, anche l’influenza è una malattia delle vie respiratorie, interessando anche vie aeree più profonde. Mentre il raffreddore è causato principalmente dai Rinovirus, l’influenza è provocata invece da virus appartenenti alla famiglia Orthomyxovirus, in particolare, i tipi A e B, sono responsabili della sintomatologia influenzale classica nell’uomo.
Come distinguere raffreddore da influenza?
Per aiutare a chiarire le idee rispetto alle differenze tra le due patologie, possiamo partire dall’esordio dei sintomi che nel raffreddore è graduale, mentre nell’influenza è brusco. La febbre, poi, nel caso del raffreddore, ci raggiunge in forma leggera. Nel caso dell’influenza, invece, oltre a farci sempre compagnia è anche alta. In generale, i sintomi dell’influenza si fanno sentire di più rispetto a quelli del raffreddore che raramente provoca gravi complicazioni di salute.
I sintomi più ricorrenti sono i dolori ossei e muscolari, meno presenti nel caso del raffreddore. La febbre quasi sempre è accompagnata anche da tosse.
Il raffreddore ha una durata media dei sintomi di 7-10 giorni, ma con alcuni sintomi che possono persistere per più di 3 settimane. La sintomatologia dell’influenza, più del raffreddore, costringe a letto e può lasciare una sensazione di spossatezza nei giorni successivi alla scomparsa dei sintomi principali.
L’influenza può avere delle conseguenze gravi, soprattutto nelle persone affette da patologie croniche o immunocompromesse.
Cosa fare durante l’influenza e raffreddore?
“Si riposi, non faccia troppi sforzi e beva tanto”.
Questa è la classica ricetta che ci si sente propinare sia nei casi di raffreddore che in quelli di influenza. Non solo, entrambe le patologie possono essere trattate sia con cure farmacologiche (ad esempio analgesici, antinfiammatori, decongestionanti) che con rimedi naturali a seconda della severità dei sintomi.
Esistono rimedi naturali per l’influenza e il raffreddore?
Certo che si. Innanzitutto possiamo ricorrere ai rimedi classici della nonna.
I carissimi e mai dimenticati: brodo di pollo, latte con il miele e suffumigi. Questi ultimi, arricchiti con oli essenziali, hanno un’azione espettorante disinfettante e balsamica. Nel caso di raffreddore e influenza, è vivamente consigliato usare gli umidificatori negli ambienti in cui si vive.
Per approfondire, leggi l’articolo sull’influenza oppure approfondisci il tema del raffreddore.
COME PREVENIRE INFLUENZA E RAFFREDDORE?
Lo sapevi che esiste un vaccino contro l’influenza? Ebbene si, ma non basta farlo una volta sola perchè varia ogni anno a secondo del ceppo virale che si sviluppa. Anche per il raffreddore ne esiste uno? Magari.
I virus da cui dipende questa condizione sono talmente tanti che fino ad oggi, non è stato possibile trovare un vaccino.
In generale per prevenire l’influenza e il raffreddore basta seguire semplici regole:
- Evitare di passare da una cella frigorifera ad un caldo africano
- Vestire “a cipolla”: coprirsi di vari strati di indumenti da mettere o togliere a seconda delle necessità climatiche
- Non condividere oggetti con persone infette (vale anche se si tratta del proprio partner)
- Questa è un po’ difficile… Non portare le mani al naso o alla bocca, se si sono toccati oggetti contaminati
Mettetevi comodi: l’influenza e il raffreddore faranno sempre ritorno. Valigie piene anche per rientri fugaci. Non ci resta che imparare ad accoglierli con consapevolezza, non dandogli la possibilità di coglierci all’improvviso o la soddisfazione di farci trovare impreparati.